Quando una persona è affetta da un disturbo del comportamento alimentare (DCA) l’esperienza del pasto è vissuto con grande apprensione ed angoscia. I familiari si sentono spesso impotenti e incapaci di comprendere la sofferenza che invade a tavola: i pranzi e le cene possono diventare occasioni di scontro e litigi. La vita quotidiana in famiglia risente inevitabilmente di tale condizione e tutto sembra irrisolvibile!
Il pasto assistito è uno strumento terapeutico-riabilitativo nutrizionale che viene spesso utilizzato nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare ( Linee Guida regionali per la diagnosi ed il trattamento dei Disturbi Del Comportamento alimentare- Regione Umbria 2013; Quaderni del Ministero della salute n17/22 Luglio-Agosto 2013 “Appropriatezza clinica, strutturale ed operativa nella prevenzione, diagnosi e terapia dei disturbi dell’alimentazione”).
Il vero scopo dell’assistenza al pasto non è il controllo o il monitoraggio calorico del piatto, bensì quello di offrire sostegno emotivo durante i momenti più difficili della riabilitazione degli ospiti.
Nel nostro Centro ogni pasto è assistito. L’assistenza è svolta da dietisti, psicologi, medici nutrizionisti e operatori opportunamente formati nella gestione clinica dei DCA. Questa attività riabilitativa è rivolta agli ospiti della Struttura e si svolge tutti insieme nella sala da pranzo per riacquistare il senso del convivio a tavola, dissipando i sentimenti di vergogna ed isolamento che sono spesso associati al cibo. Durante questi momenti, si consiglia di evitare argomenti “fastidiosi”, come ricette, cibo, peso, forma fisica, etc.. e di impegnarsi nel tessere relazioni sociali con gli altri utenti e con il personale.
Durante le prime fasi del ricovero spesso capita che l’utente presenti una grande resistenza nell’affrontare la riabilitazione nutrizionale, perché ha paura di perdere il controllo sulla gestione del proprio peso e dell’alimentazione. Le visite nutrizionali sono molto utili nell’acquistare sicurezza: in questo delicato momento si concordano con i dietisti i piccoli obiettivi nutrizionali della settimana, mirati ad un miglioramento dello stile di vita e della propria condizione psico-fisica. Il pasto assistito è dunque la “messa in pratica” di tali obiettivi prefissati, un’occasione per sperimentare la riabilitazione, ed il reinserimento di cibi considerati “fobici”. Le nostre cuoche preparano con cura ed attenzione i menù personalizzati concordati durante la visita. Durante il pasto il personale è sempre pronto a sostenere le difficoltà che ogni ospite affronta, lavorando anche sui comportamenti a tavola. La particolare criticità del momento post-prandiale è sostenuta dal personale che offre sostegno a chi si sente in difficoltà.
Il pasto assistito può essere un valido strumento di aiuto per guidare il paziente nel difficile percorso di comprensione della malattia e nella gestione della paura del cambiamento.